Gli impianti chimici e petrolchimici (ad es. le raffinerie, gli oleodotti, i gasdotti e le tubazioni di trasporto dei prodotti di questo settore) sono le arterie vitali per singoli paesi e per intere regioni. Questi impianti dipendono dall’affidabile funzionamento dei dispositivi elettrici ed elettronici. Il corretto esercizio è tuttavia messo a rischio dagli effetti diretti e indiretti dei fulmini e delle altre sovratensioni transienti. I potenziali di pericolo stanno nell’ampiezza di estensione, nella posizione o nel tipo di costruzione degli impianti e nell’utilizzo di moderne tecniche di misurazione, di comando e di regolazione (CMR).
I costi per le misure preventive nella protezione contro i fulmini e le sovratensioni sono un’inezia, se raffrontati ai costi di riparazione da sostenere, ad esempio, in caso di danno a un impianto di comando elettronico. Inoltre, si dovrebbero sostenere anche gli elevati costi, dati dai fermi degli impianti, ad esempio una stazione di pompaggio di un oleodotto.